Come orami purtroppo sappiamo tutti, contrarre il Covid-19 può avere diverse conseguenze negative, ma almeno non altera la fertilità. Nelle donne che si sono ammalate, infatti, non è stata riscontrata una diminuzione della riserva ovarica a seguito del contagio. Le probabilità di una donna di restare incinta sono determinate dalla sua riserva ovarica, ovvero dal numero di ovociti presenti nelle ovaie, e questa diminuisce con l’avanzare dell’età, ma può esser condizionata anche da altri fattori.
Questa preoccupazione è nata nel momento in cui a molte donne è stata riscontrata la presenza di recettori del virus nell’ovaio, cosa che ha reso necessario analizzare se il Sars-CoV-2 potesse o meno influenzare la fertilità femminile. Perciò, è stato dato il via ad uno studio su 46 pazienti in cura presso diversi centri per la fecondazione assistita che avevano contratto e superato il Covid-19. Come ha affermato Antonio Requena, direttore Medico di Ivi: “A tutte le donne è stata ripetuta l’analisi dell’ormone anti-mülleriano (Amh) che è stata posta in confronto con lo stesso esame effettuato non più di sei mesi prima”. Dai risultati è emerso che l’infezione da virus non ha influito sulla fertilità femminile. Quindi, è legittimo pensare che le probabilità di successo a seguito di un trattamento per la riproduzione assistita rimangano le stesse.
Questo studio rappresenta l’ennesima prova che il Covid-19 ha certamente conseguenze poco piacevoli e che bisogna saper trattare con cura, ma almeno non ha nessun impatto sulla fertilità. Inoltre, va a confermare anche quanto già affermato dal Ministero della Salute Italiana che con una nota sul suo sito specifica proprio che qualsiasi notizia di questo genere rappresenta una chiara ed evidente fake news.