Quando parliamo di fertilità indichiamo la possibilità di una donna di rimanere incinta dopo uno o più tentativi di fecondazione naturale. L’infertilità, come dice il termine stesso, è l’esatta condizione opposta. Questo rappresenta un problema molto presente nella società moderna e si stima riguardi circa 80 milioni di donne al mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Oltre che per motivi legati all’ età, condizioni ginecologiche particolari, inquinamento, abitudine al fumo e al consumo di alcol, tossicodipendenza, stili di vita stressanti, intensa attività sportiva, anche alimentazione scorretta, obesità, anoressia e bulimia possono avere un impatto negativo sulla fertilità femminile.
Agire preventivamente su diete squilibrate e poco corrette può essere fondamentale per contribuire a ripristinare le condizioni favorevoli per la fecondazione naturale. Va però precisato che spesso la maggior parte dei casi di infertilità viene trattata con metodi di Tecnologia Riproduttiva Assistita (ART). In generale, però l’alimentazione svolge un ruolo importante per la fertilità, in quanto un apporto calorico e proteico squilibrato, che genera condizioni di gravi sotto o sovrappeso, causa l’alterazione della funzione ovarica e il conseguente aumento di difficoltà di riproduzione. Inoltre, abitudini alimentari scorrette possono causare anche un ritardo nell’inizio del periodo della pubertà e un allungamento dell’intervallo post-partum dopo il concepimento, che si riflettono negativamente sulla corretta ciclicità ovarica e quindi conducono alla situazione di infertilità.
E’ perciò seguire una corretta ed equilibrata dieta, dove non devono mai mancare: proteine, carboidrati, lipidi antiossidanti e folati. Quindi uno stile alimentare basato sulla dieta mediterranea, associato all’assunzione di composti quali antiossidanti e integratori di acido folico, beta carotene, vitamina C e E potrebbe essere efficace nel migliorare la salute riproduttiva delle donne e contribuire a prevenire l’infertilità.