Riguardo la prima volta circolano spesso falsi miti, forse anche perché da adolescenti tutti hanno passato ore ad immaginarsi come sarà. Qui abbiamo voluto provare a parlare dei miti e delle domande più comuni, per aiutarvi a far vivere con più serenità questo momento speciale.
1 La prima volta fa male
Ebbene NO! O meglio non sarà così necessariamente anche perché ogni donna è diversa dalle altre e perciò non è detto che tutte provino dolore. Il dolore, che alcune ragazze possono provare quando fanno l’amore per la prima volta, può essere dettato dall’agitazione che, causando un irrigidimento dei muscoli, può rendere più difficile la penetrazione. Per questo motivo anche i preliminari sono importanti e possono aiutare a rilassare e a trovare l’intimità con l’altra persona. Tuttavia se durante il rapporto si dovesse provare dolore e questo è fonte di disagio, la cosa migliore è quella di interrompere il rapporto senza vergognarsi nel dirlo.
2 Con la perdita della verginità si perderà anche del sangue
Questo è sicuramente uno dei miti sulla prima volta più diffusi, ma anche in questo caso si tratta una mezza verità. È vero che durante il primo rapporto sessuale la lacerazione dell’imene, una sottile membrana aperta che separa la vulva dalla vagina, proteggendola, può provocare un leggero sanguinamento, ma non è detto che sia così per tutte
3 Bisogna aspettare il momento e l’età giusta
Qual è l’età giusta? Chi la stabilisce? L’età “giusta” è diversa per ogni ragazza e davvero non esiste un momento in cui è giusto fare l’amore e un momento in cui è sbagliato. È importante costruire la propria sessualità sulla base di una buona conoscenza di sé e dell’altro, fisica ed emotiva.
4 La prima volta non si può rimanere incinta
Falso, anzi è possibile rimanere incinta anche durante la prima volta e ricordatevi che il coito interrotto non è un metodo contraccettivo efficace, anzi: spesso può portare a una gravidanza indesiderata!
In generale comunque la prima volta è un momento carico di emozioni e che rimarrà sempre nella memoria di una persona. Per questo motivo è giusto viverlo con la corretta consapevolezza, ma anche con desiderio, amore e complicità.