Il 28 febbraio a Bari, presso l’Ospedale San Paolo, un’eccezionale sfida medica è stata vinta dall’équipe di Ostetricia e Ginecologia diretta dal dott. Giovanni Di Vagno. La paziente, una giovane donna, presentava un raro caso di gravidanza extrauterina di tipo interstiziale. Grazie ad un intervento mininvasivo altamente efficace, è stato possibile risolvere la situazione e salvare l’utero della paziente, consentendole di avere ancora figli in futuro.
La paziente coinvolta in questo caso è una donna di circa 30 anni, extracomunitaria, già madre di un bambino. Al momento della suo arrivo al Pronto Soccorso, si trovava alla 14esima settimana di gravidanza e lamentava dolori addominali nella parte inferiore. Grazie all’ecografia, è stato possibile diagnosticare una rara forma di gravidanza interstiziale, che si era interrotta alla settima 7 e che si era sviluppata nella porzione della tuba che attraversa l’utero. Di fronte alla situazione critica, i ginecologi hanno prontamente effettuato un intervento d’urgenza.
Il dottor Francesco Meo, uno dei ginecologi che ha preso parte all’intervento, ha spiegato che la paziente è stata trattata attraverso un approccio combinato vaginale e laparoscopico. L’operazione ha permesso di rimuovere il sacco gestazionale dalla vagina e dalla cavità uterina, evitando il rischio di sanguinamento grazie all’applicazione di punti emostatici per via laparoscopica. Quello che rende questo caso particolarmente interessante è che, contrariamente ad altri metodi descritti in letteratura, che prevedono spesso una rimozione demolitiva della porzione di utero attraversata dalla tuba, in questo caso l’asportazione è stata evitata, garantendo una soluzione conservativa che ha permesso di preservare l’utero e la sua funzionalità. L’intervento è stato un grande successo, soprattutto considerando la rarità di casi del genere.