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Al Sant’Orsola di Bologna un progetto di digital health legato all’oncologia per il tumore ovarico

Come ogni anno dal 2012, lo scorso 8 maggio si è celebrata in tutto il mondo la nona Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico e al Sant’Orsola di Bologna è stato lanciato un progetto di digital health per questo tipo di tumore. Si tratta del primo progetto del genere in Italia e lo ha sviluppato il Policlinico in sinergia con Loto Onlus per consentire alle pazienti di comunicare in modo interattivo con i medici che le seguono, permettendo di monitorare gli effetti delle cure e fornendo un piano di attività personalizzato.

Sono oltre 49.800 mila il numero di italiane che in questo momento convivono con un tumore dell’ovaio; un tumore subdolo e di cui non si parla abbastanza. Secondo i dati AIRTUM in Italia lo scorso anno sono stati diagnosticati 5.200 nuovi casi e solo il 40% delle pazienti colpite sopravvive a 5 anni dalla diagnosi.

Per questi motivi, da un’indagine dell’associazione Loto Onlus è emerso che ciò che accomuna le donne colpite è la necessità di maggiore supporto e indicazioni concrete, in particolare quando rientrano a casa dopo il ricovero e si trovano a gestire una nuova condizione che prevede stili di vita e controlli specifici. Per venire incontro a queste esigenze Loto onlus e la Ginecologia Oncologica del Policlinico S. Orsola di Bologna hanno deciso di puntare sull’app Pinktrainer, “una soluzione innovativa – spiega Lotus – la prima nel suo genere in Italia, ed estremamente semplice da usare. Un progetto pilota che sarà oggetto di studio scientifico e potrà essere poi diffuso in altri centri di riferimento per la cura della patologia”.

“Pinktrainer – spiegano ancora dalla Onlus – è un’applicazione utilizzabile da tutti gli smartphone, grazie alla quale i medici possono dialogare con le pazienti e dare loro consigli e istruzioni sull’alimentazione, sul benessere psicofisico, proporre video con esercizi personalizzati, somministrare questionari sul loro stato di salute. Le pazienti, lato loro, possono comunicare giornalmente gli effetti collaterali delle terapie, il loro livello di attività fisica, parametri di composizione corporea  e molto altro. Attraverso la dashboard dell’app i medici riescono a verificare in tempo reale lo stato delle donne in cura senza ricorrere a telefonate e limitando gli accessi all’ospedale (accortezza importante in questo momento)”.

Interagendo con Pinktrainer, ogni paziente riceverà un percorso di monitoraggio clinico e sul proprio stile di vita, che il medico potrà adattare alle caratteristiche del singolo paziente. Ogni donna avrà la possibilità di seguire un piano di attività fisica e nutrizione personalizzato, potrà segnalare direttamente dalla app eventuali effetti collaterali comuni alla malattia come affaticamento e dolori articolari, in modo tale che l’equipe multidisciplinare possa intervenire e modificare il suo piano personalizzato basandosi sulle segnalazioni ricevute.

Il costo complessivo per rendere operativo Pinktrainer è di 20mila euro: per raccogliere parte dei fondi necessari Loto Onlus ha attivato sulla piattaforma IdeaGinger la campagna di crowdfunding “Il benessere a portata di click: l’innovazione in corsia!” Questi soldi servono per lanciare e sostenere il progetto per il primo anno, contribuendo all’acquisto della licenza dell’app e alla gestione della piattaforma  tecnologica con personale specializzato (impostazione contenuti, verifica e monitoraggio piani personalizzati) per 70 pazienti della Ginecologia Oncologica del Policlinico S. Orsola che vorranno entrare a far parte di questo programma”.

Rendere operativo e diffondere questo strumento sarebbe un traguardo importantissimo per le pazienti affette da neoplasie ginecologiche anche perché questo tipo di tumore è un killer silenzioso e con il più alto tasso di mortalità (60-70%), che lo rende una delle prime 5 cause di morte femminile per tumore tra le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Tuttavia, una maggiore attenzione ai primi segnali può portare a una diagnosi tempestiva che aiuta a individuare e a curare il tumore a uno stadio iniziale, con buone prospettive di guarigione.