Questo tipo di ecografia molto comune è un esame diagnostico strumentale ginecologico non invasivo. Può essere bidimensionale o tridimensionale e permette di controllare gli organi riproduttivi interni e quelli circostanti per mezzo di una sonda posizionata in vagina. Tramite l’ecografia transvaginale oggi è possibile individuare e diagnosticare svariati disturbi e patologie e per questo motivo è fondamentale farla.
L’ecografia transvaginale si basa sull’azione di onde sonore e non è né pericolosa né dolorosa per la paziente. L’esame infatti di solito si svolge contestualmente alla visita ginecologica e come affermato precedentemente è previsto l’inserimento di una sonda nella vagina della paziente. La particolarità consiste nel fatto che le onde sonore emesse dalla sonda vengono riflesse dai nostri organi interni e rielaborate sul monitor dell’ecografo come immagini, permettendo così al dottore la più corretta valutazione della regione anatomica in questione.
L’ecografia transvaginale può essere di I° o II° livello. Quella di I° livello serve per individuare la presenza di eventuali condizioni o patologie. A questa può essere necessario far seguire un’ecografia transvaginale di secondo livello, in grado di fornire allo specialista informazioni più precise sull’elemento ricercato.
Infine è importante ricordare come questo tipo di ecografia possa essere eseguita sempre anche in presenza di flusso mestruale o per pazienti che hanno cominciato l’attività sessuale e anche durante la gravidanza durante le prime settimane di gestazione per osservare l’embrione e datare correttamente la gravidanza stessa e per effettuare la cervicometria cioè la misurazione della lunghezza del collo dell’utero, fondamentale per monitorare il rischio di aborti spontanei nel primo trimestre di gravidanza.