Una giovane donna è stata salvata grazie a un intervento chirurgico di successo presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Dopo aver dato alla luce un figlio, le è stata asportata con successo una massa tumorale di dimensioni eccezionali, grande quanto un melone, che comprimeva il cuore e il polmone sinistro.
Tutto ha avuto inizio nel 2019, quando una ragazza di 19 anni della provincia di Torino ha cominciato a sentirsi male. Si sentiva sempre più debole, aveva difficoltà a respirare, dimagriva e avvertiva un peso al petto. Le analisi hanno rivelato una situazione grave: le è stato diagnosticato un tumore maligno aggressivo, un sarcoma del torace, una massa che cresceva al centro del petto, comprimendo metà del polmone sinistro e il cuore.
Purtroppo, il tumore si era diffuso anche alle ossa. La giovane donna si è affidata al dottor Giovanni Grignani, che l’ha seguita per due anni attraverso chemioterapia e radioterapia in un percorso pieno di incertezze. Le cure sono riuscite a sconfiggere la malattia, che è entrata in uno stato di quiescenza, le metastasi sono scomparse, ma quella massa nel petto era ancora presente. La rimozione chirurgica era stata sconsigliata a causa dell’altissimo rischio di lesioni agli organi vitali del torace.
Ogni attività quotidiana rappresentava una fatica immensa. Spostarsi da una stanza all’altra era come correre una maratona, con il fiato che si spezzava e le gambe che cedevano. Nonostante la sua forza interiore, la ragazza stava accettando di trascorrere gran parte delle giornate a letto, a causa di quell’ospite indesiderato che impediva all’aria di entrare nei polmoni e al cuore di pompare sangue al resto del corpo.
Quando la paziente e il suo compagno hanno deciso di formare una famiglia e avere un bambino, tutti i medici che li hanno seguiti sapevano che sarebbe stato un percorso estremamente rischioso e che il cuore della ragazza avrebbe potuto cedere durante il parto.
È stato programmato un parto cesareo presso l’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, eseguito dal professor Alberto Revelli e dalla dottoressa Silvana Arduino, con il supporto anestesiologico delle dottoresse Simona Quaglia, Margherita Piazza e Mariella Maio, insieme al dottor Giancarlo Fornaro. Grazie alla loro elevata competenza e alla capacità di lavorare come un team, l’intervento è stato un successo. Sia la madre che il bambino stanno bene e possono tornare a casa.
Dopo qualche tempo, purtroppo, le condizioni della ragazza si aggravano nuovamente. La massa tumorale continua a comprimere sempre di più i polmoni, impedendo il passaggio dell’aria. Non resta altra scelta se non tentare disperatamente di rimuoverla. Nonostante in passato la rimozione chirurgica fosse stata sconsigliata a causa dell’alto rischio di danneggiare gli organi vitali del torace, ora non c’è altra possibilità: è necessario un intervento estremo, noto come “di salvataggio”.
I chirurghi toraco-polmonari, sotto la guida del professor Enrico Ruffini, in collaborazione con i cardiochirurghi diretti dal professor Mauro Rinaldi, studiano tutte le opzioni possibili, ma la massa sembra essere fortemente aderente alle pareti del cuore e a gran parte del polmone sinistro. Non vi è margine per errori, la giovane paziente è pienamente consapevole che l’operazione è piena di incognite, ma affida la sua vita nelle mani degli esperti chirurghi. Ancora una volta, il lavoro di squadra dà i suoi frutti.
La paziente, ora ventiduenne, viene ricoverata e sottoposta all’intervento presso l’ospedale Molinette. Dopo sei ore di operazione, l’équipe composta dal professor Enrico Ruffini e dai dottori Marco Pocar, Paraskevas Lyberis e Matteo Roffinella, con il supporto del team di anestesisti composto dai dottori Alessandro Buttiglieri, Giancarlo Fornaro e Anna Chiara Trompeo, riesce a rimuovere con successo la massa dal suo petto. Questa massa, grande quanto un melone (12 cm x 10 cm x 6 cm, con un peso di 1.500 grammi), viene estratta, preservando il cuore e ripristinando la piena funzionalità del polmone sinistro gravemente compresso.
Dopo dieci giorni dall’intervento, finalmente la ragazza può tornare a casa, circondata dall’affetto dei suoi cari e dedicarsi all’accudimento del suo bambino. A un mese dall’operazione, il cuore batte normalmente e la mancanza di respiro è ormai solo un lontano ricordo.