“Cistite Post-Coitale: Sintomi, Cause e Trattamenti Efficaci”
La cistite post-coitale, un’infiammazione della vescica che si verifica dopo i rapporti sessuali, è una problematica frequente che colpisce spesso il sesso femminile, spingendo molte donne a consultare uno specialista.
Questo disturbo è noto da tempo, tanto che in passato i medici l’avevano soprannominato “Cistite da Luna di Miele” poiché era comune tra le giovani spose durante il loro viaggio di nozze, caratterizzato da ripetuti e frequenti rapporti sessuali.
Oggi, la cistite post-coitale colpisce le ragazze adolescenti alle prime esperienze sessuali, ma può manifestarsi in donne di tutte le età, indipendentemente dalla fase della vita, sia nel periodo fertile che in menopausa.
I sintomi tipici di questa condizione includono bruciore e dolore durante la minzione, che persiste anche dopo aver terminato di urinare, frequente necessità di urinare, la comparsa di sangue nelle urine in alcuni casi, dolori o una sensazione di peso nella parte inferiore dell’addome, accompagnati da una sensazione di svuotamento incompleto della vescica e, talvolta, difficoltà nell’urinare con emissione a gocce.
La cistite post-coitale è più comune nelle donne a causa di differenze anatomiche, in particolare la lunghezza dell’uretra femminile, che è più breve rispetto a quella maschile. Questa anatomia favorisce la risalita dei germi verso la vescica. La cistite può anche essere scatenata da traumi meccanici, specialmente se il rapporto sessuale è privo di adeguata lubrificazione o causa dolore. Inoltre, il non svuotamento della vescica prima e dopo il rapporto può aumentare il rischio di cistiti post-coitali. È fondamentale urinare prima e subito dopo il rapporto e non trattenere l’urina per periodi prolungati durante il giorno.
Oltre a queste cause specifiche, la cistite può derivare da altri fattori, come infezioni vaginali, un tono muscolare perivaginale eccessivamente contratto, problemi legati alla sfera sessuale o squilibri ormonali, tra cui la carenza di estrogeni. Anche il funzionamento intestinale può influire, poiché la stipsi può favorire l’insorgenza di infezioni, poiché i batteri intestinali possono entrare in contatto con la vagina e la vescica. Inoltre, il partner maschile potrebbe avere problemi di infezioni a livello genitale, che dovrebbero essere esaminati da uno specialista, specialmente se le cistiti tendono a ripresentarsi nonostante la diagnosi e le terapie adeguate.
Solitamente, le pazienti affette da cistite post-coitale si rivolgono al medico, che spesso prescrive una terapia antibiotica, consiglia di bere molta acqua e suggerisce modifiche nella dieta. Sebbene questo possa risolvere il primo episodio, la cistite può ripresentarsi, spingendo le donne a cercare una soluzione più efficace.
In caso di cistite post-coitale, è consigliabile intraprendere un percorso diagnostico preciso fin dal primo episodio. La visita da uno specialista è cruciale per valutare i fattori concomitanti e predisponenti legati alla sfera ginecologica, consentendo una diagnosi e una correzione precoce che prevengono le ricadute e la cronicizzazione della cistite. Se trascurata, la cistite può diventare cronica e più difficile da trattare.
L’iter diagnostico comprende l’esclusione di infezioni vaginali, la valutazione del tono dei muscoli perivaginali e dell’aspetto della sfera sessuale, la verifica dei livelli ormonali e la valutazione della funzionalità intestinale. Anche il partner maschile deve essere esaminato da uno specialista.
È fondamentale evitare l’assunzione casuale di antibiotici senza una diagnosi accurata. Gli esami delle urine, inclusi l’urinocoltura e l’antibiogramma, dovrebbero sempre guidare la scelta della terapia prescritta dal medico. In alcuni casi, la cistite non è causata da batteri, quindi l’uso indiscriminato di antibiotici può essere inefficace.