Molti studi scientifici hanno dimostrato da oramai un po’ di tempo come la musica sia uno strumento fondamentale per i bambini a sviluppare le proprie capacità di ascolto e osservazione, ad accrescere immaginazione e creatività. Quello che non tutti sapevano è che però può servire molto anche durante la gravidanza. Infatti, è stato dimostrato come il feto varia i movimenti e modula il battito cardiaco in risposta alla musica e che l’esperienza dell’ascolto musicale può rivelarsi un importante strumento per promuovere lo sviluppo del cervello, in particolare delle abilità linguistiche, e persino per gettare le basi della futura intelligenza emotiva.
Date queste premesse, sta per nascere nei prossimi giorni ( con esattezza il 31 marzo) in Puglia il progetto Suoni in Pancia, un percorso di preparazione alla nascita che sfrutta i benefici della musica per lo sviluppo del feto. Non sarà un semplice corso pre parto, ma un viaggio sensoriale alla scoperta dei benefici della musica durante la gravidanza. Questo perché, come dimostrato dagli studi scientifici, la vita fetale è in grado di influenzare l’individuo fino all’età adulta.
«Sono stati fatti diversi studi su quella che è la risposta del feto agli stimoli durante la vita intrauterina – racconta la dottoressa Viviana De Pace, ginecologa e referente del progetto – Il feto, in occasione di un evento avverso occorso durante la gestazione, attua infatti dei meccanismi di adattamento che gli apportano dei vantaggi nel breve periodo, permettendogli di adattarsi ad una situazione difficile, ma che sul lungo periodo possono provocare un danno all’organismo perché lo deviano dal suo percorso metabolico naturale».
«Se fino ad oggi gli studi si sono concentrati più sull’aspetto patologico – spiega ancora la dottoressa De Pace – attualmente, grazie alle nostre conoscenze sulla vita intrauterina, possiamo pensare, non solo di prevenire patologie dell’età adulta, ma addirittura di ottimizzare il potenziale dell’individuo. Per quanto riguarda la musica, nello specifico, è stato dimostrato che aiuta lo sviluppo delle aree del linguaggio del bambino ma soprattutto che costruisce le basi per l’intelligenza emotiva. La musica infatti promuove la capacità del piccolo di entrare in una dimensione di ascolto, di imparare a gestire le proprie sensazioni in risposta agli stimoli sonori e quindi di cominciare a prendere confidenza con l’ascolto del mondo esterno e la gestione delle proprie emozioni»