Sospendere la pillola anticoncezionale aumenta il rischio di gravidanze indesiderate: è un concetto che è necessario ribadire in merito all’uso dei contraccettivi ormonali, perché sono numerosi i consulti sulla opportunità della sospensione periodica della contraccezione ormonale.
Spesso, infatti, a causa dei timori ed effetti collaterali durante l’uso dei contraccettivi ormonali, porta molte donne al loro abbandono. Questi eventi sono riconducibili alla non perfetta sintonia fra gli equilibri della donna e il dosaggio della combinazione estro-progestinica (cerotto, pillola, anello). Ma la scelta di interrompere la pillola periodicamente porta con se gravi conseguenze, in particolare l’aumento delle gravidanze indesiderate e il possibile ricorso all’aborto volontario.
È altrettanto vero che anche un gran numero di concepimenti indesiderati si verifica quando i metodi di controllo della fertilità vengono usati incostantemente o in modo scorretto: questo fenomeno è stato denominato WEUP, Wilful Exposure to Unwanted Pregnancy (esposizione volontaria a una gravidanza indesiderata) di solito correlato a motivi conflittuali.
La pillola garantisce però enormi benefici quali:
La sospensione della pillola, quindi sembrerebbe rappresentare un errore dato che non esiste prova di effetti cumulativi dei contraccettivi ormonali anche dopo moltissimi anni d’uso e l’interruzione periodica dei contraccettivi orali, senza precisa indicazione medica o motivazione soggettiva, deve essere considerata un errore. Non vi sono nemmeno basi scientifiche per limitare nel tempo l’uso dei contraccettivi ormonali per coloro che non possiedono controindicazioni reali, che non accusano disturbi e che non presentano variazioni dei parametri biochimici di laboratorio. Le donne che hanno sospeso la pillola impiegano 2-3 mesi in più a concepire rispetto a chi non ne ha fatto uso, probabilmente per ritardo dell’ovulazione nei primi cicli dopo la sospensione.