Le visite ginecologiche possono essere un vero e proprio incubo nel momento in cui ci si può trovare ad aver che fare con medici poco empatici e poco sensibili. Infatti, le visite ginecologiche sono spesso molto delicate per le donne, trattandosi ovviamente del proprio corpo. Molto spesso, infatti, vi sono medici obbiettori e contrari ad esempio all’aborto, che non informano le pazienti di quanto sta per succedere loro né ne chiedono il consenso; che rifiutano di fare l’anestesia o non le informano della possibilità di farla; che le rimproverano per il dolore che provano e non prestano attenzione a ciò che viene detto loro. A questo si aggiungono talvolta commenti non richiesti sull’attività sessuale – o la sua assenza – delle ragazze e sui loro corpi, dal peso ai tatuaggi al fare figli.
Perciò una nuova startup momentaneamente attiva in Grecia sta cercando di sperimentare un nuovo approccio radicalmente femminista e attento alla privacy e alle diverse necessità dei pazienti. Si chiama omgyno ed è stata ideata da due donne: la designer e attivista libanese Doreen Toutikian, da anni impegnata nello sviluppo di prodotti che mettano al centro l’esperienza umana, e l’imprenditrice greca Elisabeth Milisi.
In particolare come affermato dalle due imprenditrici, i medici “devono credere fermamente che le donne hanno diritto ad una vita sessuale e che non dovrebbero vergognarsi di nessun comportamento o tendenza che hanno, che siano eteronormative o meno”. Sono questi gli unici dottori che – dopo una visita in incognito – entrano a far parte di questo nuovo progetto.